Giovanni64 ha scritto:Giustamente tu non vuoi dogmi
Non comprendo bene cosa vuoi dire con questa frase.
Che significa: tu non vuoi dogmi?
Non mi risulta di aver mai scritto: "io non voglio dogmi".
Il "numero" dei dogmi è variabile nelle religioni.
Chi ne ha più, chi ne ha meno.
Non significa necessariamente che una religione è più "buona" e più "bella" se ha pochi dogmi.
Ammesso che fosse questo il tipo di appunto che volevi farmi.
Giovanni64 ha scritto:e così parti sparato con un presupposto
Non parto affatto sparato con un presupposto: mi sono limitato ad esplicitare ciò che era implicito nella domanda rivoltami.
Dimentichi infatti che io rispondevo ad una precisa domanda posta da Mauro.
Il presupposto era implicito nella domanda stessa rivoltami da Mauro.
Al limite puoi rimproverarmi la ridondanza, ovvero l'aver ripetuto ciò che era già implicito nella domanda di Mauro.
Mauro infatti mi chiedeva per quale motivo la teoria dell'evoluzione non rappresenta una negazione della mia fede.
Ho risposto a questo quesito. Se uno rivolge ad un altro una domanda che riguarda la fede è ovvio che chi risponde lo fa a partire dalla fede che professa.
Direi: lapalissiano. Parto da un presupposto? E certo era il presupposto che era ovviamente già implicito nella domanda.
La domanda di Mauro non avrebbe avuto senso se l'avesse rivolta ad un agnostico.
Giovanni64 ha scritto:Nessuno vieta a te o ad altri di credere alle fantasie più disparate ma resta il fatto che il racconto della creazione è mito senza virgolette.
Le virgolette ti appaiono come mostri?
Quasi fosse un film horror: "non aprite quelle virgolette"...
Mi perplime alquanto constatare che delle virgolette possano provocarti tanto turbamento.
Con o senza virgolette la sostanza di quanto ho scritto non cambia.
Potrei riscrivere la stessa cosa anche senza virgolette.
Non rappresenta per me un problema l'omissione delle virgolette.
Se sapevo che c'era un forista virgolettofobico avrei evitato.
Cercherò di evitarle per evitarti altri turbamenti(?)
Giovanni64 ha scritto:A te non interessa e forse neanche a me interessa molto. Ma se proprio dobbiamo dire le cose come stanno Adamo ed Eva sono miti e non sono esistiti. Punto.
Non mi sembra di aver mai scritto che Adamo ed Eva siano dei personaggi storici.
Quindi non capisco cosa mi rimproveri nel dettaglio.
In termini di genere letterario il racconto della creazione è certamente un mito.
Mito infatti proviene dal greco mythos e significa letteralmente racconto.
Ma io ho usato la parola mito intendendolo secondo l'accezione di prodotto della fantasia.
Ciò che ho scritto a Mauro intendeva sottolineare il senso parabolico di questo racconto che appunto non è storico e dal punto di vista della fede non è nemmeno un prodotto della fantasia umana, ma parola di Dio. Torniamo al presupposto implicito nella domanda di Mauro.
Devi infatti sempre tener conto che rispondevo alla domanda rivoltami da Mauro che presupponeva la prospettiva della fede.
Per un uomo di fede che prende atto delle evidenze scientifiche sull'evoluzione, l'evoluzione costituisce una negazione della fede?
Dipende! Nel mio caso no, il altri casi può essere. Ma questo dipende da come è recepito un testo nella tradizione religiosa di riferimento.
Giusto per fare un esempio: nella tradizione religiosa dei tdG, il racconto della creazione di Adamo ed Eva viene considerato storia nell'accezione moderna del termine ed Adamo ed Eva vengono considerati personaggi storici. L'evoluzione dunque può rappresentare un problema per i tdG.
Se invece in ALTRE tradizioni religiose il racconto della creazione viene recepito diversamente, addirittura millenni prima che nascesse Darwin, l'evoluzione non rappresenta un problema.
Questo era l'argomento...al netto delle virgolette!
Giovanni64 ha scritto:Oltretutto non è nemmeno onesto porsi il problema della storicità di qualche mito solo quando fa comodo.
Qui proprio non ti seguo.
Non ho la più pallida idea di cosa stai dicendo.
Sarebbe preferibile che parlassi più chiaro.
Non mi sono mai posto il problema della storicità di qualche mito.
Di solito ci si pone il problema della ricostruzione storica di personaggi storici.
Non ci si pone il problema della ricostruzione storica di personaggi che storici non sono.
Al contrario ha senso porsi il problema della ricostruzione storica di personaggi storici.
Giovanni64 ha scritto:Sempre fermo restando che ognuno può credere alle favole che preferisce.
Penso che ci sia una differenza tra il credere alle favole e credere ad un insegnamento.
Per dire: se qualcuno mi insegna la nobiltà d'animo di chi aiuta gli altri a prescindere dall'appartenenza etnica e lo fa raccontandomi un episodio fittizio, non sto credendo ad una favola, sto recependo un messaggio. Poi l'episodio del buon samaritano invece di definirlo "racconto parabolico" lo puoi chiamare anche "favola", ma non è che la definizione di "favola" svilisce in qualche modo il contenuto etico del racconto. Per dire: può essere anche che non sia mai esistito un samaritano che ha compiuto le cose di cui si parla nella parabola...ma è il messaggio che la parabola intende veicolare ciò che interessa.
Giovanni64 ha scritto:In pratica visto che la favola è troppo sgangherata
Questa malsana abitudine di improvvisarsi psicologi della domenica o, peggio, lettori del pensiero! Se stai parlando del racconto della creazione contenuto in Genesi non penso che sia un racconto sgangherato, tutt'altro! Non penso sia una favola, penso che sia un racconto che veicola un messaggio. Ovviamente il fatto che il contenuto di questo messaggio interessa a me non è detto che debba interessare tutti.
Giovanni64 ha scritto:ti devi inventare un'altra favola per digerire la favola.
Non io non mi invento nulla, in quanto non c'è nessuna "favola" da digerire.
Sapere che Adamo ed Eva non sono personaggi storici potrebbe essere un problema per certe categorie di credenti a cui "serve" che Adamo ed Eva siano personaggi storici.
A me non "serve" che Adamo ed Eva siano personaggi storici.
Giovanni64 ha scritto:E per fare questo improvvisamente conosci addirittura un fantomatico punto di osservazione di Dio.
Il punto di osservazione di Dio non lo conosco affatto...appunto perché non sono Dio! Dimentichi sempre di contestualizzare ciò che ho scritto in quanto risposta al quesito di Mauro.
SE il racconto della creazione è parola di Dio (e la domanda di Mauro si riferiva a questa prospettiva di fede) è ovvio che ci comunica il punto di vista di Dio.
Giovanni64 ha scritto:Ma che sia chiaro: niente di meglio o di peggio delle altre religioni o credenze. Non mi va che tiriamo fuori i miti con le virgolette e quelli senza. Non mi pare giusto. Sono tutti miti, ognuno poi crede ai miti che vuole, ci mancherebbe altro.
Con o senza le virgolette non cambia il senso di ciò che ho scritto.
PS:
Giovanni64 ha scritto:Comunque sia le imbecillità possono sempre avere una seconda possibilità: basta partire dal presupposto che sono la parola di Dio per poi vederle come il punto di vista di Dio espresso secondo un linguaggio umano comprensibile ai più (o ai meno, non saprei).
Senza dimenticare che è tutta una questione di epistemologia, ci mancherebbe altro.
Non pensi che parliamo di problemi epistemologici?
Secondo te è o non è una questione epistemologica?
Se pensi che lo sia perché pensi che lo sia?
Se non pensi che lo sia perché pensi che non lo sia?
Sempre ammesso che ti sia mai occupato di epistemologia.
In caso contrario, se vuoi, posso spiegarti qualcosa.
Non sei l'unico infatti capace di "atti emulativi didattici".
Scusa se ho usato di nuovo il virgolettato: le virgolette nelle citazioni son dovute.
E non è nemmeno un male: del resto certe fobie si curano attraverso la terapia dell'esposizione.