Se Dio avesse voluto che...
Moderatore: Achille
Se Dio avesse voluto che...
Leggendo le pubblicazioni dei TdG, mi ha incuriosito un’affermazione sul Natale e su altri argomenti: “Se Dio avesse voluto che…”. Riporto di seguito alcuni esempi:
«Se Dio avesse voluto che i cristiani celebrassero la nascita di Gesù, la Bibbia avrebbe fornito la data esatta. La fornisce?» (La Torre di Guardia del 15 dicembre 2002 p. 5)
«Ora, se un Dio di ordine avesse voluto che i cristiani festeggiassero la nascita terrena del Figlio suo, avrebbe permesso che uomini imperfetti scegliessero arbitrariamente una data, prendendola a prestito da feste pagane, e che adottassero pratiche empie?» (La Torre di Guardia del 15 dicembre 1991 pagg. 5-6)
«Per quale motivo Gesù avrebbe fatto capire che quelli che non credevano in lui sarebbero morti? Se avesse veramente voluto dire che sarebbero vissuti in eterno, soffrendo in un inferno di fuoco, non lo avrebbe detto?» (La Torre di Guardia del 1 novembre 2008 pagg. 7-8)
«Se Dio avesse voluto che conoscessimo i nomi di molti angeli, li avrebbe rivelati nella sua Parola, la Bibbia. E se fosse stato suo desiderio insegnarci come metterci in contatto con gli angeli e come parlare con loro in preghiera, avrebbe provveduto queste informazioni nelle Scritture.» (La Torre di Guardia del 15 novembre 1998 pagg. 5-6)
In linea di coerenza con queste dichiarazioni, nelle quali non entro ora nel merito, mi è però sorta spontanea una riflessione:
“Se Dio avesse voluto che il Tetragramma fosse presente, oltre che nell’Antico Testamento, anche nel Nuovo Testamento, non ce lo avrebbe esplicitamente detto?”
A questo proposito però, nelle pubblicazioni TdG la domanda “Se Dio avesse voluto che…?”, cambia in “Se Geova non avesse voluto che…”:
«8 Se Geova non avesse voluto che gli uomini pronunciassero il suo nome avrebbe potuto vietarlo esplicitamente. In nessun punto della Bibbia, comunque, è vietato pronunciare o usare correttamente il suo nome. Gli uomini fedeli dei tempi biblici usavano liberamente il suo nome. (Genesi 12:8; Rut 2:4; 4:11, 14) Anzi, Dio condannò più volte coloro che facevano dimenticare al suo popolo il suo santo nome. — Geremia 23:26, 27; Salmo 44:21, 22 (44:20, 21, NM).» (Mondo senza guerre (wi) p. 20 §8)
In un’altra pubblicazione viene però giustamente detto che non possono essere prese in considerazione fonti basate su ipotesi o su documenti di cui non si può dimostrare l’esistenza:
«Cosa si può dire della fonte Q dalla quale, a detta di alcuni, attinsero Matteo e Luca? James M. Robinson, professore di scienze religiose, ha dichiarato: “Q è certamente il più importante testo cristiano che abbiamo”. Questa dichiarazione è sorprendente perché la fonte Q non esiste oggi e, in realtà, nessuno può dimostrare che sia mai esistita! La sua completa scomparsa è ancor più degna di nota poiché gli studiosi asseriscono che ci fossero in circolazione diverse copie di questo documento. Oltretutto, la fonte Q non viene mai citata dai Padri della Chiesa.
Riflettete. Si suppone che la fonte Q sia esistita e che sostenesse l’ipotesi secondo cui il Vangelo di Marco fu scritto per primo. Non si tratta forse di un’ipotesi formulata sulla base di un’altra ipotesi? Di fronte a simili teorie è bene ricordare questo proverbio: “L’ingenuo crede a tutto quel che si dice, chi è prudente guarda dove mette i piedi”. — Proverbi 14:15, Parola del Signore.» (La Torre di Guardia del 1 ottobre 2008 p. 14)
Ma questo è proprio ciò che, invece, viene fatto a proposito dell’uso del Tetragramma nel Nuovo Testamento di cui, a detta della stessa Società Torre di Guardia, non esistono prove concrete, ma solo teorie:
«Visto che i manoscritti esistenti non contengono il nome di Dio, avrebbe un traduttore il diritto di ripristinarlo?» (Il Nome Divino che durerà per sempre, p. 26)
«Nelle pagine che seguono esporremo una teoria secondo cui il nome divino (e possibili sue abbreviazioni), fu scritto in origine nel NT nelle citazioni e nelle parafrasi del VT … Siamo d’accordo con quanto sopra, con una sola eccezione: non la consideriamo una “teoria”, bensì un’esposizione dei fatti storici su come furono trasmessi i manoscritti della Bibbia.» (TNM con riferimenti p. 1567)
Io ho citato il solo esempio del Tetragramma nel Nuovo Testamento, ma forse se ne potrebbero portare altri.
«Se Dio avesse voluto che i cristiani celebrassero la nascita di Gesù, la Bibbia avrebbe fornito la data esatta. La fornisce?» (La Torre di Guardia del 15 dicembre 2002 p. 5)
«Ora, se un Dio di ordine avesse voluto che i cristiani festeggiassero la nascita terrena del Figlio suo, avrebbe permesso che uomini imperfetti scegliessero arbitrariamente una data, prendendola a prestito da feste pagane, e che adottassero pratiche empie?» (La Torre di Guardia del 15 dicembre 1991 pagg. 5-6)
«Per quale motivo Gesù avrebbe fatto capire che quelli che non credevano in lui sarebbero morti? Se avesse veramente voluto dire che sarebbero vissuti in eterno, soffrendo in un inferno di fuoco, non lo avrebbe detto?» (La Torre di Guardia del 1 novembre 2008 pagg. 7-8)
«Se Dio avesse voluto che conoscessimo i nomi di molti angeli, li avrebbe rivelati nella sua Parola, la Bibbia. E se fosse stato suo desiderio insegnarci come metterci in contatto con gli angeli e come parlare con loro in preghiera, avrebbe provveduto queste informazioni nelle Scritture.» (La Torre di Guardia del 15 novembre 1998 pagg. 5-6)
In linea di coerenza con queste dichiarazioni, nelle quali non entro ora nel merito, mi è però sorta spontanea una riflessione:
“Se Dio avesse voluto che il Tetragramma fosse presente, oltre che nell’Antico Testamento, anche nel Nuovo Testamento, non ce lo avrebbe esplicitamente detto?”
A questo proposito però, nelle pubblicazioni TdG la domanda “Se Dio avesse voluto che…?”, cambia in “Se Geova non avesse voluto che…”:
«8 Se Geova non avesse voluto che gli uomini pronunciassero il suo nome avrebbe potuto vietarlo esplicitamente. In nessun punto della Bibbia, comunque, è vietato pronunciare o usare correttamente il suo nome. Gli uomini fedeli dei tempi biblici usavano liberamente il suo nome. (Genesi 12:8; Rut 2:4; 4:11, 14) Anzi, Dio condannò più volte coloro che facevano dimenticare al suo popolo il suo santo nome. — Geremia 23:26, 27; Salmo 44:21, 22 (44:20, 21, NM).» (Mondo senza guerre (wi) p. 20 §8)
In un’altra pubblicazione viene però giustamente detto che non possono essere prese in considerazione fonti basate su ipotesi o su documenti di cui non si può dimostrare l’esistenza:
«Cosa si può dire della fonte Q dalla quale, a detta di alcuni, attinsero Matteo e Luca? James M. Robinson, professore di scienze religiose, ha dichiarato: “Q è certamente il più importante testo cristiano che abbiamo”. Questa dichiarazione è sorprendente perché la fonte Q non esiste oggi e, in realtà, nessuno può dimostrare che sia mai esistita! La sua completa scomparsa è ancor più degna di nota poiché gli studiosi asseriscono che ci fossero in circolazione diverse copie di questo documento. Oltretutto, la fonte Q non viene mai citata dai Padri della Chiesa.
Riflettete. Si suppone che la fonte Q sia esistita e che sostenesse l’ipotesi secondo cui il Vangelo di Marco fu scritto per primo. Non si tratta forse di un’ipotesi formulata sulla base di un’altra ipotesi? Di fronte a simili teorie è bene ricordare questo proverbio: “L’ingenuo crede a tutto quel che si dice, chi è prudente guarda dove mette i piedi”. — Proverbi 14:15, Parola del Signore.» (La Torre di Guardia del 1 ottobre 2008 p. 14)
Ma questo è proprio ciò che, invece, viene fatto a proposito dell’uso del Tetragramma nel Nuovo Testamento di cui, a detta della stessa Società Torre di Guardia, non esistono prove concrete, ma solo teorie:
«Visto che i manoscritti esistenti non contengono il nome di Dio, avrebbe un traduttore il diritto di ripristinarlo?» (Il Nome Divino che durerà per sempre, p. 26)
«Nelle pagine che seguono esporremo una teoria secondo cui il nome divino (e possibili sue abbreviazioni), fu scritto in origine nel NT nelle citazioni e nelle parafrasi del VT … Siamo d’accordo con quanto sopra, con una sola eccezione: non la consideriamo una “teoria”, bensì un’esposizione dei fatti storici su come furono trasmessi i manoscritti della Bibbia.» (TNM con riferimenti p. 1567)
Io ho citato il solo esempio del Tetragramma nel Nuovo Testamento, ma forse se ne potrebbero portare altri.
- Gabriella Prosperi
- Utente Platinium
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- Iscritto il: 11/06/2009, 6:16
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Già dicendo " Se Dio avesse voluto.." si entra in considerazioni che non ci competono, quindi qualsiasi conclusione non ha base logica.
Gabriella
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Uhm... affascinante esempio di ricorso ad una nota fallacia argomentativa detta argumentum ex silentio. Siccome la Bibbia non ne parla, allora è sbagliato... sic... La Bibbia non parla nemmeno dell'uso della pennicillina, ma questo non significa che usare la pennicillina sia sbagliato. Bisogna vedere se l'uso della pennicillina è o meno compatibile con quanto insegnato dalla Bibbia.
Vittorino da Feltre ha scritto:Leggendo le pubblicazioni dei TdG, mi ha incuriosito un’affermazione sul Natale e su altri argomenti: “Se Dio avesse voluto che…”. Riporto di seguito alcuni esempi:
«Se Dio avesse voluto che i cristiani celebrassero la nascita di Gesù, la Bibbia avrebbe fornito la data esatta. La fornisce?» (La Torre di Guardia del 15 dicembre 2002 p. 5)
«Ora, se un Dio di ordine avesse voluto che i cristiani festeggiassero la nascita terrena del Figlio suo, avrebbe permesso che uomini imperfetti scegliessero arbitrariamente una data, prendendola a prestito da feste pagane, e che adottassero pratiche empie?» (La Torre di Guardia del 15 dicembre 1991 pagg. 5-6)
«Per quale motivo Gesù avrebbe fatto capire che quelli che non credevano in lui sarebbero morti? Se avesse veramente voluto dire che sarebbero vissuti in eterno, soffrendo in un inferno di fuoco, non lo avrebbe detto?» (La Torre di Guardia del 1 novembre 2008 pagg. 7-8)
«Se Dio avesse voluto che conoscessimo i nomi di molti angeli, li avrebbe rivelati nella sua Parola, la Bibbia. E se fosse stato suo desiderio insegnarci come metterci in contatto con gli angeli e come parlare con loro in preghiera, avrebbe provveduto queste informazioni nelle Scritture.» (La Torre di Guardia del 15 novembre 1998 pagg. 5-6)
In linea di coerenza con queste dichiarazioni, nelle quali non entro ora nel merito, mi è però sorta spontanea una riflessione:
“Se Dio avesse voluto che il Tetragramma fosse presente, oltre che nell’Antico Testamento, anche nel Nuovo Testamento, non ce lo avrebbe esplicitamente detto?”
A questo proposito però, nelle pubblicazioni TdG la domanda “Se Dio avesse voluto che…?”, cambia in “Se Geova non avesse voluto che…”:
«8 Se Geova non avesse voluto che gli uomini pronunciassero il suo nome avrebbe potuto vietarlo esplicitamente. In nessun punto della Bibbia, comunque, è vietato pronunciare o usare correttamente il suo nome. Gli uomini fedeli dei tempi biblici usavano liberamente il suo nome. (Genesi 12:8; Rut 2:4; 4:11, 14) Anzi, Dio condannò più volte coloro che facevano dimenticare al suo popolo il suo santo nome. — Geremia 23:26, 27; Salmo 44:21, 22 (44:20, 21, NM).» (Mondo senza guerre (wi) p. 20 §8)
In un’altra pubblicazione viene però giustamente detto che non possono essere prese in considerazione fonti basate su ipotesi o su documenti di cui non si può dimostrare l’esistenza:
«Cosa si può dire della fonte Q dalla quale, a detta di alcuni, attinsero Matteo e Luca? James M. Robinson, professore di scienze religiose, ha dichiarato: “Q è certamente il più importante testo cristiano che abbiamo”. Questa dichiarazione è sorprendente perché la fonte Q non esiste oggi e, in realtà, nessuno può dimostrare che sia mai esistita! La sua completa scomparsa è ancor più degna di nota poiché gli studiosi asseriscono che ci fossero in circolazione diverse copie di questo documento. Oltretutto, la fonte Q non viene mai citata dai Padri della Chiesa.
Riflettete. Si suppone che la fonte Q sia esistita e che sostenesse l’ipotesi secondo cui il Vangelo di Marco fu scritto per primo. Non si tratta forse di un’ipotesi formulata sulla base di un’altra ipotesi? Di fronte a simili teorie è bene ricordare questo proverbio: “L’ingenuo crede a tutto quel che si dice, chi è prudente guarda dove mette i piedi”. — Proverbi 14:15, Parola del Signore.» (La Torre di Guardia del 1 ottobre 2008 p. 14)
Ma questo è proprio ciò che, invece, viene fatto a proposito dell’uso del Tetragramma nel Nuovo Testamento di cui, a detta della stessa Società Torre di Guardia, non esistono prove concrete, ma solo teorie:
«Visto che i manoscritti esistenti non contengono il nome di Dio, avrebbe un traduttore il diritto di ripristinarlo?» (Il Nome Divino che durerà per sempre, p. 26)
«Nelle pagine che seguono esporremo una teoria secondo cui il nome divino (e possibili sue abbreviazioni), fu scritto in origine nel NT nelle citazioni e nelle parafrasi del VT … Siamo d’accordo con quanto sopra, con una sola eccezione: non la consideriamo una “teoria”, bensì un’esposizione dei fatti storici su come furono trasmessi i manoscritti della Bibbia.» (TNM con riferimenti p. 1567)
Io ho citato il solo esempio del Tetragramma nel Nuovo Testamento, ma forse se ne potrebbero portare altri.
Questa è la grande presunzione di accaparrarsi il diritto di parlare al posto di Dio.Tutto questo mi ha sempre dato molto fastidio anche quando ero una tdg attiva.
La legge, ai nemici si applica , agli amici si interpreta.
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