Notorietà e leadership religiosa

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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Achille
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Notorietà e leadership religiosa

Messaggio da Achille »

Interessante articolo di Stefano Martella sul culto della personalità che si è creato nei confronti dei membri del CD:

Notorietà e leadership religiosa

by Stefano Martella 08/07/2024

Lo strano caso dei testimoni di Geova

Immaginate di entrare in una sala gremita di 10.000 persone. Tutti vi conoscono per nome. Centinaia vogliono un selfie con voi. Vi sentite delle star. Ma siete davvero pronti per questo? È la domanda che i leader dei Testimoni di Geova avrebbero dovuto porsi prima di abbandonare decenni di tradizionale anonimato per tuffarsi nell’oceano della celebrità religiosa. Per anni, il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova è rimasto nell’ombra, guidando milioni di fedeli da dietro le quinte. Ma qualcosa è cambiato. Forse è stato il richiamo irresistibile dei social media, o forse il desiderio di un contatto più diretto con i propri seguaci. Fatto sta che questi uomini hanno deciso di uscire allo scoperto, mostrandosi in video, pubblicazioni e congressi.

Per citare un esempio, e chi è stato Testimone di Geova lo sa, per anni hanno insegnato che la loro Bibbia, la Traduzione del Nuovo Mondo, non contiene il nome dei traduttori per una questione di modestia, in quanto loro ci tengono molto a non esaltare l’uomo, ma solo Dio:

“Nell’offrire in dono i diritti di pubblicazione della loro traduzione, i membri del Comitato di Traduzione della Bibbia del Nuovo Mondo chiesero di rimanere anonimi. La WatchTower Bible and Tract Society of Pennsylvania ha aderito alla loro richiesta. Lo scopo dei traduttori non era quello di farsi un nome, ma solo di rendere onore al divino Autore delle Sacre Scritture. ” Ragioniamo Facendo uso delle Scritture, pag. 399,400

Stessa cosa circa il divieto dei compleanni: essi sono una forma di adorazione dell’uomo che viene messo in primo piano, mentre la gloria spetta solo a Dio.

“Per di più le feste di compleanno tendono a dare troppa importanza all’individuo, e questo è senza dubbio uno dei motivi per cui i primi cristiani le evitavano ” – I Testimoni di Geova e la scuola , pag. 18,19

Tutto questo fa veramente ridere, se paragonato alla fama che i leaders del Corpo Direttivo ricevono oggi dalla loro visibilità mediatica .All’inizio, sembrava una mossa vincente. I fedeli erano entusiasti di vedere finalmente i volti di coloro che consideravano guide spirituali. Ma come dice il vecchio adagio, “attenti a ciò che desiderate, potreste ottenerlo”. Ed è proprio quello che è successo. I leader dei Testimoni di Geova hanno ottenuto la fama che cercavano, ma non erano preparati alle sue conseguenze. Mark Sanderson, uno dei

membri più in vista del Corpo Direttivo, si è recentemente lamentato pubblicamente: “Potete immaginare di entrare in una sala con 10.000 persone che vi conoscono tutte per nome, e forse anche il 5-10% vorrebbe una foto con voi? Potete immaginare quanto possa essere sopraffacente per un fratello e specialmente per sua moglie? ”Questa lamentela suona ironica, se non addirittura ipocrita, considerando che sono stati proprio Sanderson e i suoi colleghi a cercare attivamente questa notorietà. È come se un bambino chiedesse un gelato e poi si lamentasse perché è freddo.

Ma c’è di più in questa storia. I Testimoni di Geova hanno sempre posto un’enfasi particolare sull’apparenza. Le regole sull’abbigliamento e l’aspetto personale sono rigide e dettagliate. Si crede che un’apparenza curata sia fondamentale per “dare una buona testimonianza”. In questo contesto, l’improvvisa visibilità dei leader sembra quasi una naturale evoluzione di questa mentalità.

Tuttavia, c’è una differenza fondamentale tra curare la propria immagine e diventare una celebrità religiosa. E qui entra in gioco il confronto con l’esempio di Gesù Cristo, figura centrale del cristianesimo. I vangeli ci raccontano di un Gesù che accoglieva le folle, che si lasciava toccare e avvicinare, che non si lamentava mai della mancanza di privacy o delle attenzioni ricevute, anche se riservava per se momenti di solitudine. Cosa dovrebbero fare i fedeli di fronte a questa situazione paradossale? Alcuni suggeriscono di continuare a chiedere foto e autografi ai leader, non per mancanza di rispetto, ma per ricordare loro l’incoerenza della loro posizione. È un modo per dire: “Avete voluto la bicicletta? Ora pedalate!”

In conclusione, questa vicenda ci offre uno spunto di riflessione più ampio sul ruolo dei leader religiosi nell’era dei social media e della comunicazione istantanea. È possibile mantenere un’aura di sacralità e al contempo essere figure pubbliche accessibili? E soprattutto, come si può gestire il potere e l’influenza che derivano da una tale esposizione senza perdere di vista i valori fondamentali della propria fede? Le risposte a queste domande non sono semplici, ma una cosa è certa: chi sceglie dimettersi sotto i riflettori deve essere pronto ad affrontarne tutte le conseguenze, positive e negative. Perché, come dimostra il caso di Mark Sanderson, la fama è come un genio uscito dalla lampada: una volta liberato, è impossibile rimetterlo dentro.

Fonte: https://www.fulldassi.it/notorieta-e-le ... religiosa/
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Tranqui
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Re: Notorietà e leadership religiosa

Messaggio da Tranqui »

Anni fa i miei andarono a Roma per sentire un discorso di un membro del cd che non si sentiva neanche bene .ora basta un clic per sentirli bene a qualunque ora :blu:
Presentazione

) Giovanni 14:27
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore

Ascolta! il vento sta aumentando,
e l’aria è selvaggia con le foglie.
Abbiamo avuto le nostre serate estive,
è adesso è l’ora d’ottobre.

(Humbert Wolfe)
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