Sull'esistenza dell'anima

Tutto ciò che riguarda la dottrina dei Testimoni di Geova.

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Non si può spiegare ad un bambino di 3 anni l'etica kantiana del dovere per il dovere, e neppure ad uno delle elementari, bisogna andare per gradi, altrimenti non la capirebbe, ed il gradino finale presuppone tutti quelli che lo hanno preceduto. Ad un bambino di 3 anni per insegnare a non rubare le caramelle devi dirgli che la mamma piangerebbe, e che se le rubasse prenderebbe degli sculaccioni (indipendentemente dal fatto che poi li si dia o no). Così Dio, sapiente pedagogo, ha accresciuto il senso etico del suo popolo per gradi, né si avrà l'ingenuità di credere che i concetti da noi dati oggi per scontato, come "diritto" soggettivo o "persona" esistessero nell'antichità. Sono frutto di secoli di riflessione. Inoltre la parola di Dio si incarna nelle parole umane, e dunque la sua capacità rappresentativa evolve con esse, senza che ciò sia un limite di Dio, bensì solo un limite ricettivo dell'agiografo.

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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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siril
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polymetis ha scritto:Non si può spiegare ad un bambino di 3 anni l'etica kantiana del dovere per il dovere, e neppure ad uno delle elementari, bisogna andare per gradi, altrimenti non la capirebbe, ed il gradino finale presuppone tutti quelli che lo hanno preceduto. Ad un bambino di 3 anni per insegnare a non rubare le caramelle devi dirgli che la mamma piangerebbe, e che se le rubasse prenderebbe degli sculaccioni (indipendentemente dal fatto che poi li si dia o no). Così Dio, sapiente pedagogo, ha accresciuto il senso etico del suo popolo per gradi, né si avrà l'ingenuità di credere che i concetti da noi dati oggi per scontato, come "diritto" soggettivo o "persona" esistessero nell'antichità. Sono frutto di secoli di riflessione. Inoltre la parola di Dio si incarna nelle parole umane, e dunque la sua capacità rappresentativa evolve con esse, senza che ciò sia un limite di Dio, bensì solo un limite ricettivo dell'agiografo.

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Personalmente ritengo che i "concetti" esposti da Gesù sarebbero stati comprensibilissimi anche ad un ebreo di 1000 anni prima. La differenza sta, a mio avvivo, nella conoscenza o meglio non conoscenza) dei fenomeni, che gli scrittori "interpretavano" sulla base della loro cultura, non-conoscenza, appunto e, forse, opportunità del "momento". Credo in ciò che disse Ingersoll: "La teologia non è ciò che noi sappiamo di Dio, ma ciò che non sappiamo della Natura."
Povero te che credi agli uomini, ne rimmarrai deluso, perché tutti noi siamo solo peccatori.(Polymetis)
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polymetis
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"Personalmente ritengo che i "concetti" esposti da Gesù sarebbero stati comprensibilissimi anche ad un ebreo di 1000 anni prima"
Sono di parere radicalmente opposto, la pedagogia notoriamente va fatta per gradi, anche perché non c'è solo il capire, ma anche la capacità di ricevere.
Facciamo un esempio: l'idea gesuana di ripagare il male col male. Orbene, i popoli del Vicino Oriente Antico conoscevano prima della introduzione delle legislazioni l'idea di una vendetta non regolata, vale a dire che se io uccidevo tuo figlio, tu avresti potuto reagire facendo strage della mia intera famiglia, vendicando un morto con ad es. 10 morti. Da questo punto di vista il famoso "occhio per occhio, dente per dente", era un passo avanti nella civiltà, e non una barbarie come a noi sembra oggi. Tale legge infatti prescrive di non rendere il male dieci volte, ma esattamente nella misura in cui ce lo hanno inferto.
Gli antichi Ebrei potevano certo passase dall'idea di una vendetta sgregolata all'idea dell'occhio per occhio, ma non avrebbero mai capito quale questione morale stia dietro l'insegnamento di non ricambiare per in nulla l'offesa. S'è così dovuto procedere per gradi, come sempre avviene nella storia dell'umanità.

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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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siril
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"la pedagogia va fatta per gradi"...dipende. Prendo il tuo esempio precedente:
Non si può spiegare ad un bambino di 3 anni l'etica kantiana del dovere per il dovere, e neppure ad uno delle elementari, bisogna andare per gradi, altrimenti non la capirebbe, ed il gradino finale presuppone tutti quelli che lo hanno preceduto. Ad un bambino di 3 anni per insegnare a non rubare le caramelle devi dirgli che la mamma piangerebbe, e che se le rubasse prenderebbe degli sculaccioni (indipendentemente dal fatto che poi li si dia o no)
Esatto però gli insegni a non rubare! Non dici "ora non lo può capire quindi... aspetto che a vent'anni "prenda" la macchina di un'altro, poi, quando verrà arrestato, capirà che ha sbagliato"
un concetto, per esempio, di giudizio e resurrezione in un paradiso "celeste", tanto caro al NT, sarebbe stato accettato per tale anche 1000 anni prima (agli Egizi non era sconosciuto, no?) quanto poi a comprenderlo pienamente, mi sembra, che neanche gli apostoli e neppure noi sappiamo dire ESATTAMENTE in che cosa consista.
A me pare (ma parlo da perfetto ignorante) che la religione giudaica avesse alti scopi: creare un'identità di un popolo, che lottava per un proprio spazio, minacciato da potenze straniere, con la difficoltà quotidiana del sopravvivere, quindi con la necessità di una divinità che, nel momento, poteva garantire prosperità e ricchezza, protezione da conquistare anche con la forza (un "dio degli eserciti", insomma, farebbe proprio comodo). Per farla breve: anche negli Egizi era il Faraone a preoccuparsi della propria resurrezione..all'operaio bastava credere che il proprio Dio-Faraone mandasse le piene del Nilo per poter coltivare e non patire la fame!
Non pensi che alcune leggi che Dio diede a Mosè (è chiaro che per me non vi fu mai un Dio che dettò delle leggi!) rispecchino la mentalità, la cultura di un popolo privo, non di intelligenza o comprensione, ma di conoscenza.
"occhio per occhio, dente per dente", era un passo avanti nella civiltà, e non una barbarie come a noi sembra oggi.
"occhio per bue, dente per pecora" sarebbe stato un passo avanti....che avrebbero accettato benissimo.
Povero te che credi agli uomini, ne rimmarrai deluso, perché tutti noi siamo solo peccatori.(Polymetis)
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Messaggio da francoleg »

siril ha scritto:"la pedagogia va fatta per gradi"...dipende. Prendo il tuo esempio precedente:
Non si può spiegare ad un bambino di 3 anni l'etica kantiana del dovere per il dovere, e neppure ad uno delle elementari, bisogna andare per gradi, altrimenti non la capirebbe, ed il gradino finale presuppone tutti quelli che lo hanno preceduto. Ad un bambino di 3 anni per insegnare a non rubare le caramelle devi dirgli che la mamma piangerebbe, e che se le rubasse prenderebbe degli sculaccioni (indipendentemente dal fatto che poi li si dia o no)
Esatto però gli insegni a non rubare! Non dici "ora non lo può capire quindi... aspetto che a vent'anni "prenda" la macchina di un'altro, poi, quando verrà arrestato, capirà che ha sbagliato"
un concetto, per esempio, di giudizio e resurrezione in un paradiso "celeste", tanto caro al NT, sarebbe stato accettato per tale anche 1000 anni prima (agli Egizi non era sconosciuto, no?) quanto poi a comprenderlo pienamente, mi sembra, che neanche gli apostoli e neppure noi sappiamo dire ESATTAMENTE in che cosa consista.
Vedi Siril, il fatto è che il credente cerca in ogni modo di trovare una spiegazione alternativa all’irrazionale, anche io, da credente (e quindi forte della mia fede) mi lascio spesso andare a delle spiegazioni che viste sotto un ragionamento più razionale potrebbero avere una spiegazione molto più semplice! Personalmente credo che arrivare a Dio attraverso la Bibbia sia un errore, ma non lo è arrivare alla Bibbia attraverso Dio. Per me la Bibbia è un libro sacro ma sono consapevole che è piena di contraddizioni e di affermazioni antiscientifiche. Lo ritengo sacro perché sono convinto che è stato scritto da uomini di fede e che in “buona fede” hanno fatto il possibile per tramandare ciò che loro ritenevano il pensiero di Dio.
Ho un amico che per 40 anni è stato ateo convinto, da 10 è cattolico praticante, solo da qualche mese ha iniziato a seguire dei corsi serali per lo studio della Bibbia (spinto da altri amici). Mi ha confessato che se il suo cammino fosse avvenuto all’inverso, non avrebbe mai conosciuto Dio! Ovviamente non per tutti sarà così, c’è chi ha trovato nella Bibbia l’unica strada per giungere a Dio...
"A quale generazione si riferiva Gesù? Alla generazione di persone in vita nel 1914. I rimanenti di quella generazione saranno ancora in vita quando verrà la fine di questo sistema malvagio." (Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, 1982, p. 154)
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francoleg ha scritto:Ho un amico che per 40 anni è stato ateo convinto, da 10 è cattolico praticante, solo da qualche mese ha iniziato a seguire dei corsi serali per lo studio della Bibbia (spinto da altri amici). Mi ha confessato che se il suo cammino fosse avvenuto all’inverso, non avrebbe mai conosciuto Dio! Ovviamente non per tutti sarà così, c’è chi ha trovato nella Bibbia l’unica strada per giungere a Dio...
Credo che siano episodi come questo che hanno fatto nascere il detto: "Lo studio della teologia porta all'ateismo" che a volte ho sentito in bocca ad alcuni studenti di scienze bibliche.
Naturalmente come ogni apoftegma ha una sua bella parte di verità e di falsissima generalizzazione. :sorriso:
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«Chi è capace di una visione generale è dialettico, e chi non lo è, no», PLATONE, Repubblica VII,537 c.

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francoleg ha scritto: Vedi Siril, il fatto è che il credente cerca in ogni modo di trovare una spiegazione alternativa all’irrazionale, anche io, da credente (e quindi forte della mia fede) mi lascio spesso andare a delle spiegazioni che viste sotto un ragionamento più razionale potrebbero avere una spiegazione molto più semplice! Personalmente credo che arrivare a Dio attraverso la Bibbia sia un errore, ma non lo è arrivare alla Bibbia attraverso Dio.
Mi trovi d'accordo...ma infatti non ritengo che te, Polymetis....abbiate torto, anzi...
La fede è "scegliere" a che cosa credere. Come ho detto prima non ho una propensione a discutere di ciò in cui uno crede..sono curioso, però, di come uno cerchi "razionalmente" di sostenere la propria fede...e indignato, invece, quando ricorre a manipolazioni ed inganni per sostenerla (vedi WTS).
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http://www.it.amazinghope.net/lanima-ch ... tteo-1028/
spero di aver linkato giusto...
in questo sito che, se ho ben capito, è di aderenti alla chiesa avventista del settimo giorno si riporta Matteo 13, 40-42 e 13, 49-50 dove dice "....Non ci sarà pianto e stridore di denti."
Che bibbia usano?
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