Riflessione sulla Commemorazione

Tutto ciò che riguarda la dottrina dei Testimoni di Geova.

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VictorVonDoom
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da VictorVonDoom »

Necche ha scritto: 27/03/2024, 11:34 Caro Vieri,
infatti non ho mai capito perchè i tdg si presentano alla commemorazione con capelli appena usciti dal parrucchiere, con vestiti nuovi e con tanti di gioielli!
Mi stai dicendo quindi che dovrebbero presenziare ad una funzione religiosa, per loro la più importante dell'anno, vestiti di stracci, scompigliati e trasandati?
Ma di che stiamo parlando, suvvia!
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Necche »

Caro Achille,
ho riflettuto ancora una volta sullo scritto che hai inviato. Intanto puntualizzo che lo scritto appartiene al libro geovista "Pace divina per quelli ammaestrati da Geova" e non alla Bibbia! Le "altre pecore" di Gv10,16 non sono altro che i popoli pagani di allora. Gesù si proclama come il buon pastore non solo delle pecore a Lui vicine( i seguaci del momento!), ma anche delle" altre pecore" che ancora non lo conoscono, infatti disse" andate e predicate a tutti i popoli...". Quindi qui Gesù non sta parlando alla massa dei tdg arrivata dopo duemila anni, ma dei pagani di allora. Se poi vogliamo estendere il concetto di paganesimo possiamo arrivare anche ai giorni nostri, pensando però non solo ai tdg, ma anche a tutti quelli che ancora oggi lo rifiutano! Poi Col.1,19-20"...siano esse le cose sulla terra(cioè quelli che riceveranno la vita eterna su una terra paradisiaca)o le cose nei cieli". Qui si parla di "cose" se poi vogliamo includere nelle cose anche le persone dobbiamo parlare di "tutte" le persone nella loro totalità, senza separazione di sorta dal momento che tutti siamo sue creature! L'ultima espressione " Che condizione privilegiata!" mi fa semplicemente sorridere. Ma la massa dei tdg dovrebbe esultare per questo "contentino"? Ma il CD a chi sta parlando? A dei bambini a cui si offre una caramella per tenerli buoni? Ti saluto Necche
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Valentino »

Achille ha scritto: 26/03/2024, 10:54Quindi in effetti ora esistono due tipi di TdG
In effetti i tdG hanno "ereditato" questa dottrina della "doppia speranza" (celeste e terrestre) da una delle correnti avventiste coeve dalle quali i Bible Students di Russell hanno mutuato diversi insegnamenti.
Al di là della "fondatezza o infondatezza biblica" della dottrina della "doppia speranza", bisogna comunque riconoscere che, agli effetti pratici, nella vita di tutti i giorni dei tdG non cambia poi molto essere "unti" o della "grande folla".
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Achille »

Valentino ha scritto: 28/03/2024, 10:34Al di là della "fondatezza o infondatezza biblica" della dottrina della "doppia speranza", bisogna comunque riconoscere che, agli effetti pratici, nella vita di tutti i giorni dei tdG non cambia poi molto essere "unti" o della "grande folla".
Essere "unti", anche nella vita di tutti i giorni con gli altri TdG, offre uno status molto particolare: i TdG "normali", quelli che sono solo "amici" di Dio, vedono gli "unti" come delle persone davvero speciali, e gli "unti" sanno di essere considerati in tal modo.
Del resto, se loro sono "figli di Dio" dovrebbero avere realmente una condizione spirituale superiore a quella degli "amici".
Come si legge in una rivista, gli "unti" godrebbero di una «speciale intimità [con Dio], l'apostolo Paolo scrisse: "Avete ricevuto uno spirito di adozione come figli, mediante il quale spirito gridiamo: 'Abba, Padre!'" (Rom. 8:15) Il termine "Abba" è un appellativo affettuoso. È l'espressione intima con cui i figli chiamavano il padre. Tale intimità è goduta [dagli unti nel nostro tempo].» (w75 .15/10 pp. 639-640 Domande dai lettori).

Le "altre pecore" lo sanno e quindi il loro atteggiamento nei confronti degli "unti" è sempre stato di ammirazione e rispetto.
Ricordo una "sorella" che assistette ad una commemorazione dove un presunto unto prese gli emblemi.
Al ritorno in macchina, costei commentava l'accaduto in questo modo: «Come sono felice! Ho avuto il grande privilegio di conoscere un unto!».
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Vieri »

Victor perdonami ma i tdG non sono islamici o buddisti e se credono, o meglio dovrebbero credere nelle parole del Vangelo dovrebbero attenersi a quello che dice il Vangelo e non interpretarlo a modo loro.
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Valentino »

Per errore ho modificato il post di Valentino anziché scrivere una risposta al suo messaggio. Mi dispiace. Comunque ho citato le parole di Valentino. (Achille)
Ammesso e non concesso che i tdG "unti" (tutti?) godano (sempre?) di una "elevata considerazione" da parte di (tutti?) i tdG "non unti", tale "elevata considerazione" come verrebbe espressa concretamente?
Una domanda che non faresti se tu fossi stato TdG.
Ovvero agli effetti pratici quali "vantaggi" ne trarrebbero gli "unti" nel concreto?
Al di là di possibili vantaggi materiali, il vantaggio principale è lo status di "unto" in se stesso.
Se non erro, generalmente, quelli che godono di una elevata considerazione sono i beteliti e i "sorveglianti viaggianti"....che di solito sono "non unti" e....si fa a gara ad invitarli a cena o a sostenerli con dei regali.
Avviene anche con gli "unti"?
Il sostegno ai sorveglianti viaggianti è richiesto dalla congregazione centrale. La visita del sorvegliante è un evento speciale e molti "fratelli" vogliono avere il "privilegio" di ospitarlo. A parole dicono che non fanno distinzioni sociali tra fratelli, nei fatti, in realtà accadono queste cose.
Se un sorvegliante viaggiante fosse anche "unto", l'interesse nei suoi confronti sarebbe notevolmente aumentato, e anche la gara per averlo come ospite.

I presunti unti sono associati alla rispettiva congregazione. Non fanno visite occasionali alla congregazione - volute dall'organizzazione - che richiederebbero un particolare trattamento, anche materiale. Questi "unti" vivono una vita normale, come il resto dei TdG.
Tuttavia, come dicevo, l'atteggiamento di ammirazione e rispetto dei TdG nei loro confronti, rivela la consapevolezza che si tratta di "fratelli speciali".
Anch'io li consideravo in tal modo e sarei stato molto onorato di conoscere un "fratello unto". Avrei voluto parlargli, fargli molte domande, anche dottrinali, chiedergli come si sentiva dentro, se aveva la certezza di essere un figlio di Dio...
Difatti, come ho scritto nel sito «non ci può essere alcun dubbio che professarsi cristiani "unti" pone queste persone in una posizione di prestigio agli occhi degli altri "fratelli". E come potrebbe essere altrimenti? ... la prospettiva di essere in cielo con Cristo e di governare il mondo, è ben più più elevata e gloriosa di qualsiasi speranza di vivere per sempre in un corpo fisico sulla terra... E questo senza parlare del fatto che gli "unti" già ora sono figli di Dio, mentre i membri delle "altre pecore" devono accontentarsi tutt'al più di essere amici del Creatore».

«Che privilegio conoscere qualcuno che è già ora figlio di Dio e che ci governerà dal cielo con Cristo!», dicono i TdG.
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da nello80 »

Necche ha scritto: 27/03/2024, 11:34 Caro Vieri,
infatti non ho mai capito perchè i tdg si presentano alla commemorazione con capelli appena usciti dal parrucchiere, con vestiti nuovi e con tanti di gioielli! Ma di fronte alla morte si piange addollorati, vestiti a lutto, così come facciamo noi cattolici quando sfiliamo per le strade con il Cristo morto! La festa la si fa con la Resurrezione, con la vittoria della vita sulla morte! Nel passato, quando ero ragazzina, ricordo che durante la settimana santa, per avvisare l'ora della messa, per le vie del mio paese passava una persona con le "patraccole", uno strumento di legno, simile alle nacchere spagnole, che emettevano un suono soffocato e non si suonavano le campane proprio per rispetto di Gesù morto! Quando poi , a mezzogiorno del sabato si "scioglievano" le campane era per noi bambini, soprattutto, una grande gioia che manifestavamo con salti e capriole in mezzo alla strada! Lo squillo sonoro delle campane annunciava la Resurrezione di Cristo! Buona Pasqua a tutti, a chi ci crede e a chi no. Necche
Quando vai in chiesa per la messa di Pasqua come ti vesti?
Nel buio totale una voce d'uomo mi disse: "Vieni verso di me, non voglio farti del male...", ma io accesi un cerino e vidi ch'ero sul margine di un precipizio, e l'uomo che mi parlava era, invece, dalla parte opposta...

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Re: Riflessione sulla Commemorazione

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Vieri ha scritto: 28/03/2024, 11:14Victor perdonami ma i tdG non sono islamici o buddisti
Infatti i tdG si professano cristiani.
Vieri ha scritto: 28/03/2024, 11:14e se credono, o meglio dovrebbero credere nelle parole del Vangelo
I tdG hanno adottato lo stesso canone neotestamentario dei protestanti e dei cattolici.
Vieri ha scritto: 28/03/2024, 11:14dovrebbero attenersi a quello che dice il Vangelo e non interpretarlo a modo loro.
Ma infatti i tdG credono fermamente di attenersi a quello che "dice la Bibbia"...vangeli compresi.
Vieri ha scritto: 28/03/2024, 11:14e non interpretarlo a modo loro.
Il punto è che quello che tu pensi dei tdG, i tdG lo pensano dei cristiani delle altre denominazioni!
In altri termini se tu pensi che "i tdG interpretano il vangelo a modo loro" anche i tdG pensano che i cristiani delle altre denominazioni "interpretano il vangelo a modo loro".
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da VictorVonDoom »

Vieri ha scritto: 28/03/2024, 11:14 Victor perdonami ma i tdG non sono islamici o buddisti e se credono, o meglio dovrebbero credere nelle parole del Vangelo dovrebbero attenersi a quello che dice il Vangelo e non interpretarlo a modo loro.
Dovrebbero interpretarlo a modo tuo o di un'altra religione? Non capisco...
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Dovrebbero interpretarlo come c'è solo scritto e se il Vangelo dice "mangiatene tutti" non è che debba essere interpretato in maniera diversa.....Mi sembra chiaro....
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Sarò anche prevenuto ma....certi commenti mi lasciano perplesso.
Quelli di Necche sono ovviamente dei discorsi e dei rilievi "apologetici" scritti da una prospettiva "confessionale".
Sembra che per Valentino non possa esistere la "fede" ma solo la "sapienza" nel leggere libri.
Vedo in queste parole tanta tristezza nel non volere considerare che la fede possa essere relegata a rilievi "apologetici" scritti da una prospettiva "confessionale"..... ma siamo tutti professori o umani con dei sentimenti ?
Io preferisco, come Necche, i "sentimenti" di fede e di speranza.....la sapienza non ti porta a niente senza avere un'anima.
Saluti
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Messaggio da apptras »

VictorVonDoom ha scritto: 28/03/2024, 12:50
Vieri ha scritto: 28/03/2024, 11:14 Victor perdonami ma i tdG non sono islamici o buddisti e se credono, o meglio dovrebbero credere nelle parole del Vangelo dovrebbero attenersi a quello che dice il Vangelo e non interpretarlo a modo loro.
Dovrebbero interpretarlo a modo tuo o di un'altra religione? Non capisco...
Ognuno interpreta a modo proprio il metodo. Negli Atti degli apostoli si legge:
[42]Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. [43]Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. [44]Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; [45]chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. [46]Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, [47]lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. [48]Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.
Non si trova da nessuna parte che esisteva gia da allora una casta superiore di uomini intoccabili prescelti dalla divinità (i preti che consacrano, gli unti che banchettano, etc). Come ho sentito insegnare nelle poche lezioni di catechismo che non ho potuto a suo tempo evitare nella prima comunità cristiana di Gerusalemme non c'erano "ministri in sacris", non c'era un vescovo capo di tutti gli altri vescovi; non ci inginocchiava di fronte a un impasto di acqua e farina perché gli incontri erano un
banchetto comune che, nel ricordo dell’ultima cena e della celebrazione eucaristica [che] univa insieme i componenti delle prime comunità cristiane
ovvero un agape fraterna senza i fronzoli delle cosiddette messe.
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Valentino »

Vieri ha scritto: 28/03/2024, 13:22 Sarò anche prevenuto ma....certi commenti mi lasciano perplesso.
Quelli di Necche sono ovviamente dei discorsi e dei rilievi "apologetici" scritti da una prospettiva "confessionale".
Sembra che per Valentino non possa esistere la "fede" ma solo la "sapienza" nel leggere libri.
Vedo in queste parole tanta tristezza nel non volere considerare che la fede possa essere relegata a rilievi "apologetici" scritti da una prospettiva "confessionale"..... ma siamo tutti professori o umani con dei sentimenti ?
Io preferisco, come Necche, i "sentimenti" di fede e di speranza.....la sapienza non ti porta a niente senza avere un'anima.
Saluti
Vieri non so esattamente cosa mi "attribuisci" o cosa comprendi quando leggi ciò che scrivo!
Chi ha mai detto che "non possa esistere la fede"?!?!
Io stesso sono un credente.
Il punto è un altro.
Io ho sottolineato semplicemente che le "critiche" di Necche sono di tipo confessionale.
Per i tdG la Pasqua consiste nel "commemorare la morte di Gesù".
Per Necche invece la Pasqua deve "ricordare la resurrezione".
Diverse confessioni cristiane diversi modi di considerare la Pasqua.
Lapalissiano.
Questo accadeva anche nell'antichità come già rilevato.
Si tratta appunto, nel caso di Necche, di una "critica" che parte da assunti confessionali.
Non mi sembra di aver detto chissà che cosa se non constatato l'ovvio.
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Mario70 »

Achille ha scritto: 28/03/2024, 10:49
Valentino ha scritto: 28/03/2024, 10:34Al di là della "fondatezza o infondatezza biblica" della dottrina della "doppia speranza", bisogna comunque riconoscere che, agli effetti pratici, nella vita di tutti i giorni dei tdG non cambia poi molto essere "unti" o della "grande folla".
Essere "unti", anche nella vita di tutti i giorni con gli altri TdG, offre uno status molto particolare: i TdG "normali", quelli che sono solo "amici" di Dio, vedono gli "unti" come delle persone davvero speciali, e gli "unti" sanno di essere considerati in tal modo.
Del resto, se loro sono "figli di Dio" dovrebbero avere realmente una condizione spirituale superiore a quella degli "amici".
Come si legge in una rivista, gli "unti" godrebbero di una «speciale intimità [con Dio], l'apostolo Paolo scrisse: "Avete ricevuto uno spirito di adozione come figli, mediante il quale spirito gridiamo: 'Abba, Padre!'" (Rom. 8:15) Il termine "Abba" è un appellativo affettuoso. È l'espressione intima con cui i figli chiamavano il padre. Tale intimità è goduta [dagli unti nel nostro tempo].» (w75 .15/10 pp. 639-640 Domande dai lettori).

Le "altre pecore" lo sanno e quindi il loro atteggiamento nei confronti degli "unti" è sempre stato di ammirazione e rispetto.
Ricordo una "sorella" che assistette ad una commemorazione dove un presunto unto prese gli emblemi.
Al ritorno in macchina, costei commentava l'accaduto in questo modo: «Come sono felice! Ho avuto il grande privilegio di conoscere un unto!».
Le "altre pecore" non godono di questa elevata considerazione da parte della fratellanza.
Quando eravamo tdg io e te le cose erano così, ma da quando il corpo direttivo, vedendo che il numero di chi prende gli emblemi cresce invece di diminuire, ha fatto scrivere che chi prende gli emblemi è malato di mente, credo che le cose siano cambiate :risata:
Comunque secondo me a breve il numero di 144000 diventerà simbolico quindi tutto tornerà come prima.
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Vieri »

Io ho sottolineato semplicemente che le "critiche" di Necche sono di tipo confessionale.
E allora ? Lo sapevi già che Necche è cattolica come me e pertanto non era proprio il caso di definirla con altre parole ...ma dicendo subito che era cattolica. :ironico:
....Noto sempre che pare che la parola "religione cattolica" non ti vada proprio giù visto che contrariamente a te crede fermamente in Gesù Cristo vero figlio unigenito di Dio e non un semplice profeta umano illuminato....
Saluti...
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da VictorVonDoom »

Vieri ha scritto: 28/03/2024, 13:08 Dovrebbero interpretarlo come c'è solo scritto e se il Vangelo dice "mangiatene tutti" non è che debba essere interpretato in maniera diversa.....Mi sembra chiaro....
Il TdG ti dirà che quando Gesù disse "mangiatene tutti" stava parlando con i suoi apostoli, non con tutti i futuri Cristiani del mondo e quindi la loro interpretazione è quella corretta e la tua invece no.

Quello che voglio dire è che mi sembra strano che possiate "stupirvi" del fatto che un credente di un'altra religione diversa dalla vostra abbia credenze... diverse da voi. Se interpretaste tutti la Bibbia allo stesso modo ci sarebbe un'unica religione Cristiana e non sarebbero esistite e non esisterebbero migliaia (non so se ho esagerato...) di denominazioni tutte diverse tra loro, tutte convinte di possedere la Verità e tutte parimenti convinte che le altre si sbaglino.
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Achille »

Mario70 ha scritto: 28/03/2024, 15:54Quando eravamo tdg io e te le cose erano così, ma da quando il corpo direttivo, vedendo che il numero di chi prende gli emblemi cresce invece di diminuire, ha fatto scrivere che chi prende gli emblemi è malato di mente, credo che le cose siano cambiate :risata:
Può essere. Comunque il fatto che il numero dei professanti unti sia aumentato vertiginosamente da quando, nel 2007, hanno detto che la "porta" era ancora aperta, fa capire che molti TdG, nonostante la cosa venga piuttosto scoraggiata, ci tengono molto ad essere unti, anche per via dello status che tale condizione concede.

E' interessante che durante la pandemia gli "unti" diminuirono. Tu avevi scritto a questo proposito che «Di solito le "chiamate" o le "voci interiori" o se vogliamo chiamarle diversamente tipo "estasi mistiche" avvengono in luoghi affollati durante celebrazioni comunitarie, difficile che il cervello le possa creare in ambienti casalinghi tipo zoom :risata: sicuramente riprenderanno a salire quando faranno di nuovo le adunanze dal vivo.». Io avevo osservato che «manifestare la propria "unzione" in pubblico, in presenza di altri, appaga molto di più il proprio ego, il proprio narcisismo.
Io ricordo un "unto", che poi venne disassociato, che secondo me era piuttosto esibizionista: prima di prendere gli emblemi si alzò in piedi e fece una lunga preghiera personale, ringraziando Dio di averlo scelto. Su zoom tutto questo non si può fare o non è certamente la stessa cosa...»(viewtopic.php?p=401636 ).
Ho citato questa discussione per sottolineare come anche l'aspetto "teatrale" della partecipazione agli emblemi - che appaga l'ego del sedicente unto, che lo fa sentire al centro dell'attenzione -, abbia la sua importanza nel provocare la crescita di questi unti.
Comunque secondo me a breve il numero di 144000 diventerà simbolico quindi tutto tornerà come prima.
Lo penso anch'io. Vedremo se ci sarà presto questa nuova illuminazione.
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Vieri ha scritto: 28/03/2024, 15:57E allora ? Lo sapevi già che Necche è cattolica come me e pertanto non era proprio il caso di definirla con altre parole ...ma dicendo subito che era cattolica.
Che sciocchezze Vieri!
Non è che ho definito Necche "con altre parole".
Ho semplicemente esplicitato che Necche scriveva partendo da assunti confessionali.
Avrei potuto scrivere la stessa cosa se, a scrivere partendo da assunti confessionali, fosse stato qualcuno appartenente ad un'altra denominazione cristiana.
Vieri ha scritto: 28/03/2024, 15:57Noto sempre che pare che la parola "religione cattolica" non ti vada proprio giù
Hai scritto un'altra sciocchezza caro Vieri.
Non mi pare infatti che abbia mai avuto qualche problema ad usare l'espressione "religione cattolica" laddove il contesto richiedeva che venisse usata tale espressione.
Ho spesso fatto riferimento nei miei post infatti a cattolici, protestanti, battisti, valdesi, pentecostali, etc. senza alcun problema.
Non è che ho voluto evitare di usare l'espressione "religione cattolica" come erroneamente hai supposto tu.
Perché mai dovrei evitare di scrivere questa espressione?!?!?!
Nel commentare un post di Brisa che commentava quello che aveva scritto Necche ho semplicemente rilevato che Necche faceva dei rilievi apologetico confessionali.
Vieri ha scritto: 28/03/2024, 15:57visto che contrariamente a te crede fermamente in Gesù Cristo vero figlio unigenito di Dio
Vieri francamente non ti seguo.
Perché mai conoscere le credenze religiose dei cattolici riguardo a Gesù dovrebbe in qualche modo "impedirmi"(?) di usare l'espressione "religione cattolica"?!?!? :boh: :conf:
Ti sei fatto un film tutto tuo.
Io non sono cattolico ma ciò non mi impedisce di usare l'espressione "religione cattolica" laddove il contesto lo richiede.
Se è per questo non sono nemmeno un "pentecostale modalista" ma questo non mi impedisce di parlare dei pentecostali modalisti nè di usare l'espressione "pentecostali modalisti"!
Conosco bene le diverse credenze religiose che le varie denominazioni cristiane hanno riguardo a Gesù e ne parlo tranquillamente sia che si tratti delle credenze religiose che hanno riguardo a Gesù i cattolici, sia che si tratti delle credenze religiose che hanno riguardo a Gesù...i pentecostali modalisti, i cristadelfiani, i bahai, i musulmani, i tdG, i protestanti, i mormoni, etc. etc.
Certi gnostici, per fare un altro esempio, credevano fermamente che Gesù fosse un "eone sceso dal pleroma". Ora io non credo affatto che Gesù sia un "eone sceso dal pleroma" eppure ciò non mi impedisce di parlare degli gnostici...o di usare la parola gnostico/gnostici!
In realtà mi hai erroneamente attribuito una idiosincrasia che non mi appartiene.

Vieri ha scritto: 28/03/2024, 15:57e non un semplice profeta umano illuminato
Come detto conosco anche coloro coloro che non attribuiscono e non attribuivano a Gesù una natura divina sia oggi che nell'antichità. Non a caso ho spesso parlato di Paolo di Tarso che appunto non credeva che Gesù fosse Dio e non credeva che Gesù fosse di natura divina.
Ma ripeto: francamente non capisco cosa ti abbia "stranito" del post che ho scritto a Brisa!
Contrariamente a quanto hai supposto non ho mai avuto difficoltà ad usare l'espressione "religione cattolica" e spesso la uso laddove il contesto lo richiede...come in questo caso dove, in un solo post, ho usato l'espressione "religione cattolica" numerose volte!
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Necche »

Caro apptras,
hai scritto"...senza i fronzoli delle cosiddette messe". Quali sarebbero questi "fronzoli"? La struttura della messa è questa:
- Liturgia della Parola dove si legge un testo dell'AT e del NT con l'omelia dove si spiegano le scritture ascoltate. Poi la professione di fede, il Credo, e l'offerta del pane e del vino. Quali sarebbero i "fronzoli" qui?
-Liturgia Eucaristica, la parte centrale della messa in cui, il sacerdote pronunciando le stesse parole di Gesù nell'ultima cena, i simboli del pane e del vino si trasformano nel suo corpo e nel suo sangue in virtù di quell' "è". Quale sarebbero qui i "fronzoli"
- Il sacerdote invita tutti i presenti( e qui invito Victor a leggere Marco 14,23 "versato per molti". E' vero, stava parlando ai suoi, ma la parola "molti" allarga la cerchia all'umanità intera!) a cibarsi di quel pane e di quel vino che contengono, dopo le stesse parole pronunciate da Cristo, Lui vivo e vero: ripeto ha detto "è"! E poi ci sono i canti sia all'inizio, durante e alla fine. E qui dove li vedi i "fronzoli? Ti ringrazio se me li citi!
Rispondo anche a Nello 80. Quando vado in chiesa per la messa sia a Pasqua che nelle altre domeniche, il mio abbigliamento è sempre decoroso, mai esagerato nel lusso, come conviene in un luogo sacro e soprattutto quando si va per un incontro reale con Cristo. Vi saluto Necche
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Valentino »

Necche ha scritto: 28/03/2024, 20:53a cibarsi di quel pane e di quel vino
Nei vangeli si parla in effetti di pane e vino.
Tuttavia nel contesto della liturgia cattolica ai fedeli, solitamente, viene dato da mangiare solo il pane (l'ostia) ma non di bere anche il vino.
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da brisa »

Vedo che sono state scritte molte cose dopo il mio intervento, per cui chiedo scusa se non farò quote dei concetti che andrò a commentare, ma dovrei fare un “taglia e cuci” un po’ troppo dispersivo.

Riparto dalla “doppia speranza” che hanno i tdG. Ribadisco che agli occhi del tdG questa dottrina non li divide in una classifica o in due categorie in cui una è migliore e l’altra peggiore. Sono solo speranze diverse. Il discorso fatto sulla differenza tra “figli” e “amici” è superficiale e non tiene conto di tutto il contesto in cui questi concetti vengono espressi.

Alla fine è solo una questione di tempistiche, tutti gli esseri umani hanno la speranza di riottenere lo status di “figli di Dio”, condizione perduta con il peccato di Adamo. Semplicemente per gli unti questo accade prima. Ma questo non toglie niente agli appartenenti delle altre pecore che possono rivolgersi a Dio chiamandolo Padre senza nessun problema e senza paura di essere rigettati come “veri figli” solo perché riotterranno questa posizione in maniera completa solo alla fine del millennio. La divisione tra speranza di serie A e speranza di serie B la fa solitamente chi non è tdG.

Per quanto riguarda la presunta “elevata considerazione” di cui godrebbero gli “unti”, mi sento di dire senza timore di essere smentito, che non corrisponde all’attuale realtà dei tdG. Non so se lo è mai stato davvero in passato, e di certo presumo che anche attualmente ci sarà qualcuno con una visione quasi “idoleggiante” nei confronti di chi si definisce unto, ma di certo nella normalità della vita delle congregazioni queste persone non godono di particolare considerazione o particolari privilegi. Come è giusto che sia d’altronde, visto che è una questione privata tra loro e Dio.

Infine, un pensiero a coloro che continuano a dire “i tdG non fanno come è scritto nei vangeli, invece noi, bravi cristiani, sì”. Vi è già stato fatto notare che invece nemmeno voi fate come è scritto nei vangeli, perché ad esempio non bevete il vino, andando contro il chiaro comando “bevetene voi TUTTI”. Per cui, se la Commemorazione dei tdG è per voi senza valore, una sceneggiata, perché non la celebrano secondo quanto è scritto, allora che dire del vostro metodo?
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Achille »

Alla fine credere che ci siano cristiani che sono figli di Dio e che godono con lui di una relazione intima ed esclusiva, che li porta a rivolgersi a Dio come "Abba" (papà), proprio in virtù del fatto che sono stati "generati da Dio" come Suoi figli, ed essere semplicemente "amici" di Dio, senza però godere di questa intimità che scaturisce dalla figliolanza, non farebbe alcuna differenza. Secondo brisa.

Che ci siano TdG che non fanno caso a questo, non cambia il fatto che ci siano differenze sostanziali in queste "due speranze", come ho già scritto.

Definire "speranza di serie A" quella dei cosiddetti unti e di "serie B" quella delle "altre pecore" è del tutto corretto ed appropriato.

Rimando di nuovo alle considerazioni espresse qui: https://www.infotdgeova.it/3dottrine/po ... perte.html (la parte conclusiva).

Non so se attualmente la considerazione per gli "unti" sia cambiata rispetto ai miei tempi. Tuttavia, in base alla mia esperienza, gli "unti" godono di una particolare considerazione.
Ed è normale che sia così: chi non si sentirebbe onorato o privilegiato nel conoscere uno dei futuri governanti del mondo?

Se adesso le cose sono cambiate - ma mi piacerebbe avere qualche altra conferma - può dipendere dal fatto che i "fratelli" non credono che costoro siano dei veri unti, vista la loro crescita inflazionistica che c'è stata negli ultimi anni. Avranno accettato l'idea che si tratti di malati mentali, così come ha scritto la WTS...
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da VictorVonDoom »

Su questo, però, sono d'accordo con brisa.
Achille ha scritto: 29/03/2024, 11:31 Alla fine credere che ci siano cristiani che sono figli di Dio e che godono con lui di una relazione intima ed esclusiva, che li porta a rivolgersi a Dio come "Abba" (papà), proprio in virtù del fatto che sono stati "generati da Dio" come Suoi figli, ed essere semplicemente "amici" di Dio, senza però godere di questa intimità che scaturisce dalla figliolanza, non farebbe alcuna differenza. Secondo brisa.

Che ci siano TdG che non fanno caso a questo, non cambia il fatto che ci siano differenze sostanziali in queste "due speranze", come ho già scritto.
Sicuramente ci sarà chi guarda con occhi particolari chi mangia pane e vino alla commemorazione ma, parlando per per esperienza, non è il caso della stragrande maggioranza dei TdG. Oltretutto questa condizione non porta automaticamente nemmeno ad avere chissà che "privilegi" nella congregazione ne essere visto come "guida" spirituale o persona con particolare sapienza/discernimento.
Achille ha scritto: 29/03/2024, 11:31 Definire "speranza di serie A" quella dei cosiddetti unti e di "serie B" quella delle "altre pecore" è del tutto corretto ed appropriato.
Secondo me non è corretto, perchè altrimenti tutti i TdG che non mangiano pane e vino aspirerebbero a farlo e "invidierebbero" la speranza di chi lo fa. La stragrande maggioranza dei TdG desidera che si avveri quello che è stato loro promesso: vivere per sempre su un paradiso terreste, in giovane e ottima salute, rivedendo i propri cari morti. Non vuole andare a vivere in cielo.
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Vieri »

Una precisazione sulla comunione dei cristiani.

Nella chiesa cattolica non si prende il vino:
Nella Santa Messa, secondo la fede cristiana, il pane e il vino si trasformano effettivamente (cioè non solo simbolicamente) nel corpo e nel sangue di Cristo (consacrazione = la sostanza, non l'apparenza) e costituisce il culmine di questa celebrazione. All'inizio della comunità cristiana, quando si riceveva la Cena del Signore (comunione = unione), il pane e il vino venivano solitamente dati a tutti i presenti. A partire dal Medioevo, tuttavia, nella Chiesa cattolica romana si decise, per motivi puramente pratici (ad esempio per la mancanza di vino a causa di raccolti scarsi), che solo il sacerdote dovesse prendere il vino e che l'ostia (sacrificio latino) dovesse essere considerata sia il sangue che il corpo di Cristo o rappresentare entrambi.
Ed oggi per ragioni pratiche di igiene.

- Nella messa dei neocatumenali, identica in tutto e per tutto alla messa normale, si fa invece la comunione con un pezzetto di ostia consacrata ed il vino.
- Altri cattolici di rito orientale si prende l'ostia inzuppata nel vino
- Nella chiesa protestante si fa la comunione con l'ostia ed il vino...
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Achille »

VictorVonDoom ha scritto: 29/03/2024, 11:42Secondo me non è corretto, perchè altrimenti tutti i TdG che non mangiano pane e vino aspirerebbero a farlo e "invidierebbero" la speranza di chi lo fa. La stragrande maggioranza dei TdG desidera che si avveri quello che è stato loro promesso: vivere per sempre su un paradiso terreste, in giovane e ottima salute, rivedendo i propri cari morti. Non vuole andare a vivere in cielo.
Ok, ma indipendentemente da quello che pensano i TdG (che in genere pensano tutto quello che viene detto loro di pensare o di credere), andare in cielo e diventare governanti del mondo, ed essere invece dei sudditi, sono speranze sostanzialmente diverse: i re o i governanti sono in una posizione molto più elevata (serie A) rispetto ai sudditi (serie B).
Il fatto che dopo la "riapertura" della porta della chiamata celeste nel migliaia di TdG sia siano professati unti vuol dire che la meta è ambita. Anzi, io penso che se "domani" il CD dicesse che tutti possono andare in cielo e vivere con Dio, tutti diventerebbero unti. :risata:
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da Vieri »

Victor:
La stragrande maggioranza dei TdG desidera che si avveri quello che è stato loro promesso: vivere per sempre su un paradiso terreste, in giovane e ottima salute, rivedendo i propri cari morti. Non vuole andare a vivere in cielo.
In effetti Victor ha ragione e tale argomento era stato già a suo tempo dibattuto dove alcune risposte indicavano che era meglio il paradiso in terra poiché "meno noioso"..... :ironico:
2022682_univ_lsr_lg.jpg
2022682_univ_lsr_lg.jpg (279.51 KiB) Visto 137 volte
Siamo certi che sia meglio "zappare" o lavorare tutta l'eternità che godere della vicinanza di DIo ? :boh:
Naturalmente il Vangelo di Marco 12 va a farsi benedire.....
23 Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrà la donna? Poiché in sette l'hanno avuta come moglie». 24 Rispose loro Gesù: «Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? 25 Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. 26 A riguardo poi dei morti che devono risorgere, non avete letto nel libro di Mosè, a proposito del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe? 27 Non è un Dio dei morti ma dei viventi! Voi siete in grande errore».
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Re: Riflessione sulla Commemorazione

Messaggio da VictorVonDoom »

Achille ha scritto: 29/03/2024, 11:52Ok, ma indipendentemente da quello che pensano i TdG (che pensano tutto quello che viene detto loro di pensare o di credere), andare in cielo e diventare governanti del mondo, ed essere invece dei sudditi, sono speranze sostanzialmente diverse: i re o i governanti sono in una posizione molto più elevata (serie A) rispetto ai sudditi (serie B).
Certo, però non è che sostanzialmente viene vista in questo modo. Non è neanche ben chiaro questo "potere" cosa dovrebbe significare. Non è che ognuno di loro avrà un feudo da gestire con un certo numero di fedeli terreni ai suoi ordini. E' tutto molto fumoso. E comunque, secondo la loro teologia, questo "potere" avrà una fine, perchè alla fine del Millennio questo Regno sarà riconsegnato a Dio Geova, quindi 'sti Unti resteranno disoccupati :risata:
Achille ha scritto: 29/03/2024, 11:52 Il fatto che dopo la "riapertura" della porta della chiamata celeste nel migliaia di TdG sia siano professati unti vuol dire che la meta è ambita. Anzi, io penso che se "domani" il CD dicesse che tutti possono andare in cielo e vivere con Dio, tutti diventerebbero unti. :risata:
Questo semmai è un aspetto interessante da esplorare.
Tendo più a puntare sull'instabilità emotiva, che lì dentro non manca mica, di tante di queste persone unita anche ad una buona dose, secondo me, di PIMO che giocano su 'sta roba per far squadrare i conti dottrinali della Watchtower.
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